venerdì 1 gennaio 2010

Agonia


scrisse Byron: non odio la vita: odio questa vita!
L'impegno di ogni persona che desiderano provare altre emozioni oltre quelle a cui la società l'ha relegata, dovrà essere sempre quello di migliorarsi personalmente e professionalmente affinché ci vada stretto il suo destino. klem d'avino
AGONIA

L’ombra della tetra falce
impetuosa si avvicina
e l’aria diventa mefitica
per la percezione della nera Signora
che ottenebra la mente
man mano che la vita fugge via.

Guardo il sangue
sgorgare dal tumefatto polso,
vittima della mia rabbiosa angoscia,
e immagino che, con la vermiglia cascata,
schizzino via tutti gli sgomenti
che mi hanno portato a desiderare la morte.

I minuti sembrano secoli
in questa terribile agonia,
troppo lenta per essere dolce,
e, ad ogni battito
del sempre più stanco cuore,
l’agitata mente
rivive le macabre scene
della tormentata esistenza
che non mi dà requie
anche in questo frangente.

Mi accascio al suolo privo di forze
con la nebbia che offusca gli occhi,
dandomi un’immagine distorta
dell’esteriore mondo
che mai ho amato fino in fondo,
e cerco di non pensare ch’è finita
per impedire al panico di assalirmi
e soffrire anche adesso che sto morendo.

Distolgo la mente
per trovare
la calma necessaria
e salutare degnamente
questa vita che se ne va,
rammaricandomi di non aver lasciato
niente dietro di me
che valga la pena di ricordarsi
che ho vissuto.

Preso da una smania improvvisa,
che sembra ridarmi un barlume di forza,
intingo le dita nella larga chiazza di sangue
che si allarga sul pavimento
e scrivo sulla parete:
« Vi ho fregati!
Avete deciso
come dovrei vivere;
io scelgo di morire…»