martedì 20 aprile 2010

IL ROSSO, IL BIANCO E IL NERO.


IL ROSSO, IL BIANCO E IL NERO.

Il rosso…
Il rosso che svanisce.
Il rosso che volendo essere bianco, diventa sempre più nero; e inesorabile svanisce.
Il nero che imbarazzato dal proprio colore, ipocritamente si proclama bianco, cercando di offuscare la memoria di chi l’ha su-bito, e avanza…
Avanza sfruttando la stoltezza di chi lo crede bianco, o di chi sadicamente lo ama perché nero.
E il bianco si vende, diventando rosso, oppure nero.
Il rosso che svanisce, il nero che avanza, e il bianco che si vende…
Questa potrebbe essere la sintesi delle vicende politiche italiane nel nuovo millennio.
Purtroppo l’idea di ottenere un bipolarismo con la capacità di aggregare le tanti correnti di pensiero in due soli raggruppamenti è miseramente fallita poiché gli interessi e gli ideali erano, sono e saranno troppo contrastanti.
Come può (o poteva nella scorsa legislazione prodiana) un politico proveniente dal mondo operaio oppure un sindacalista onesto e leale al proprio incarico fare comunella con la Confindustria che tiene in considerazione solo esclusivamente il tornaconto dei suoi iscritti, anche a discapito della sicurezza e delle innovazioni? Che vorrebbe per prima cosa abolire l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori e fare dei dipendenti che non piaggiano quello che più gli aggrada?
Come può un federalista secessionista camminare a braccetto con un fascista nazionalista, e mentre il secondo canta a squarciagola l’inno nazionale, il primo vilipende il Tricolore?
Esempi del genere ce ne sono a decine. Tutti in grado di accendere discussioni molto forti e di difficile risoluzione. Purtroppo gli interessi socioeconomici in Italia porteranno sempre grandi divisioni finché un nuovo evento catastrofico non unisca sotto un grande ideale un numero compatti di nostri connazionali.
L’ultimo evento del genere è stata la riforma sociale e il diritto di ogni singolo cittadino ottenuti anche contro i diktat delle forze conservatrici che facevano capo alla Chiesa.
Se invece volessimo tornare indietro nel tempo, cercando un esempio ancora più valido, allora si potrebbe dire che l’evento catalizzatore capace di unire tante persone di estrazioni e ideali diverse sotto un’unica bandiera è stato il fascismo.
Peccato che dopo solo due anni di vera democrazia (1946-1948) i nostri connazionali hanno venduto le proprie anime, chi a un blocco e chi a un altro, dimostrando di essere incapaci di camminare con i propri piedi e di realizzare un grande progetto sociale, liberale e democratico per il loro Paese.
Oggi noi tutti stiamo pagando tale mancanza di coraggio.

SEI MARE, SEI TEMPESTA


SEI MARE, SEI TEMPESTA

Portami a scoprire
il mare dei tuo sogni,
lasciami entrare
nei tuoi abissi
e – se tu lo volessi –
sconfiggeremo insieme
i tuoi mostri;
illumineremo l’eterna oscurità
delle forre della tua anima,
e navigheremo insieme
sulle tue onde,
seguendo la corrente
del tuo immenso fluire.
Dolce risacca è la tua carezza
che scivola lenta sul mio viso.
Tempesta la passione con cui mi ami;
e se pur mi prendi e mi sbatti sugli scogli
con forza e vigore:
unica è l’intensità del tuo furore.