lunedì 28 settembre 2009

TERZO VIALE NUMERO 10 (tratta dalla raccolta La mia strada aveva l'orizzonte come limite)


TERZO VIALE NUMERO 10


Come un automa cerco il luogo indicato
– smarrendomi in viali dove anche gli alberi
– allineati in perfette geometrie sembrano
freddi e in sintonia con questo luogo di morte.

Terzo viale numero 10.

È qui che ti sei trasferita e mantieni la promessa
d'aspettarmi qualunque cosa succedesse.
È qui che mi sto recando per poterti
rincontrare senza accorgermi che
gli occhi velati di lacrime non vedono più
questo angusto luogo ma si perdono
nella nebbia del tempo.

Terzo viale numero 10.

Il bianco marmo risalta la tua foto
e guardandola crollo in ginocchio
sentendo una fitta al cuore. Non ci credevo
non ci credevo e invece è così!
Terzo viale numero 10: ecco dove sei!
Ecco il perché del tuo lungo silenzio…

Facendomi forza alzo la testa; con gli occhi appannati
distinguo a fatica il tuo meraviglioso sorriso
e mi sembra di sentire le tue parole
mentre smarrisco la ragione, guardando il tuo volto
che esprimeva amore, e tu felice ti regalavi a me.

«Ti ho fatto io questa foto, ricordi amore?»
Adesso – invece di ingiallire nel nostro album –
risalta su una fredda lapide al terzo viale numero 10
di un cimitero di periferia dove anche i verdi alberi
sembrano tetri come la tua ultima dimora…

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