giovedì 17 giugno 2010

LA PORTA CHIUSA - una poesia con metrica prosaica scritta con l'anima -


LA PORTA CHIUSA


Un’altra ora è andata!
Un’altra ora di questa opaca
e interminabile notte.

L’ennesima sigaretta
– rapidamente ha seguito
la sorte delle altre –
mentre immobile ed esausto
guardo verso la maledetta porta
che continua a restar chiusa.

La fisso con la speranza
che molto presto si apra
e non voglio perdere neppure un istante
di quella meravigliosa visione.
Ma continua a restare chiusa
e non ascolta la sommessa preghiera
che invoco ad ogni piccolo movimento
dell’ozioso orologio.

Un brivido…
«Dio com’è fredda questa stanza!»
Sento il freddo fin dentro le ossa
fin dentro l’anima.
Agghiaccia il mio cuore.

Riverberi del passato
– desideri del presente –
ma nell’oblio della mente
vedo la porta che si apre
e tu sorridente mi guardi
per poi sparire lentamente
attraverso la porta
inesorabilmente chiusa.
Accarezzo la tua ombra con gli occhi
prima che l’illusione svanisca
prima che la fredda porta
ti nasconda al mio sguardo
annientando anche i miei sogni
oltre che la vita.

Apriti maledetta!
Apriti per favore!
Lei è lì, oltre la tua soglia
che sta vivendo
– sta vivendo senza di me… –
E io intanto,
– impietrito come un cretino –
con gli occhi fissi verso la porta chiusa
lentamente sto morendo.

Vorrei correre, abbracciarti, baciarti.
Pregarti di perdonarmi.
Dimenticare tutto il resto e amarmi
ma sono dietro questa stramaledetta
porta chiusa – e anche se vicina –
non ti ho mai sentita così lontana.

Il tuo amore
era l’ultima cosa che mi restava.
L’unica ragione che mi impediva di impazzire
e – incolpando la porta chiusa – me l’hai tolto.

Sei il mio passato
e mi stai distruggendo
il mio già triste presente
annullando ogni mia speranza
per un futuro diverso.
Vorrei odiarti ma non ci riesco.
Impreco contro di te oscenamente
cercando nei meandri della mente
le parole più dure, più cattive.
Ma finisco sempre per parlar d’amore.
Ripudiare il mio amore per te
sarebbe come rinnegare me stesso.
Non posso far altro che sognarti
sperando che questa porta
si apra al più presto: e tu sia lì
– oltre la sua soglia –
innamorata come una volta.

Nessun commento:

Posta un commento